mercoledì 30 dicembre 2009

Speranza

L'anno nuovo!
il domani apporta la gioia...
aprendo le imposte
entra un soave profumo...
I pruni sono in fiore.
Keiki (XX sec.)


Buon Anno a tutti i lettori del blog

mercoledì 23 dicembre 2009

Lo strano oggetto

In questa tersa mattina di metà giugno, dopo una intensa mareggiata, è stato ritrovato su una spiaggia dell’Adriatico uno “strano oggetto”. Autore della scoperta è l’operatore ecologico Bob che ha prontamente avvisato la Protezione Civile. Sul posto sono subito accorsi numerosi giornalisti della TV e della carta stampata nonché una folla di curiosi. Come documentano le prime immagini giunte in redazione, Bob scodinzolando mostra agli esperti il luogo del ritrovamento ed il suo sguardo all’Iper-Questore è inequivocabile: pretende per ricompensa un megaosso fritto Eureka! trovato misterioso oggetto metallico in Adriatico Inspiegabili fenomeni collegati Ecco il cordone degli agenti che trattiene i curiosi mentre procedono con estrema cautela le operazioni di recupero, poiché la “cosa” potrebbe risultare altamente nociva, infatti è già stata attivata una procedura di V.I.A. Giunge ora la notizia di alcuni bagnanti colpiti da insoliti malori, subito ricoverati al Polispedale del capoluogo rivierasco dove sono stati sottoposti a trattamenti di ludochiroterapia e cure omeopsicopatiche. Mobilitazione generale per lo strano reperto Il primo cittadino invita alla calma ma sono giunti sul posto esperti NASA Intanto l’oggetto è stato fotografato ed esaminato anche da geobiomatici, metafisici nucleari, archeodesigner. Secondo alcune indiscrezioni filtrate, pare che non si possa escludere una provenienza aliena dell’oggetto. Ma vediamo meglio con questa foto ravvicinata di cosa si tratta; la forma è alquanto insolita, la lucentezza davvero inquietante! A cosa può servire un tale arnese? A proposito... la nota conduttrice di quiz Nike mette in palio uno speleoviaggio per 2 persone nel cratere del Krakatoa a chi ne indovinerà l’esatto uso. Guardatelo bene ancora una volta prima della pubblicità. Interpellanza delle opposizioni sulla incapacità di controllare la crisi dell’Adriatico mette in difficoltà il Governo Fuga di turisti e di lavavetri Purtroppo Bob non ce l’ha fatta: questa mattina ha cessato di respirare ed è stato già sottoposto a clonazione, vista la grande richiesta giunta da ogni parte d’Italia. Cosa avrà causato la misteriosa morte dell’operatore ecologico? Lo abbiamo chiesto a magnetoveterinari, neurocinofisiatri, emorabdomanti e al mago Fritz officiante di antichi riti runici che riceve all’indirizzo MilanNet che vedete scorrere in sovrimpressione. Lunghe code alle frontiere Severi controlli per prevenire un possibile contagio La provenienza aliena del metallo sembra ormai certa; recenti sondaggi effettuati in strada la danno al 64%, in aumento di 15 punti rispetto al precedente rilevamento, il 22% ritiene invece si tratti di un reperto archeologico di Atlantide che recenti studi hanno dimostrato essere sprofondata al largo della costa, il 9% pensa alla materializzazione dell’antimateria, mentre il restante 5% non sa o non risponde. Lo strano oggetto è il gadget più gettonato dell’estate Guerra del brevetto senza esclusione di colpi
Geppe è un tipografo in pensione da quando l’era dei computer ha reso inutile il suo lavoro. Ridge è il suo nipotino che non sa come dire al nonno di avere perso nella sabbia, alcuni giorni prima, quell’ingranaggio della rotativa che il vecchio aveva sottratto per ricordo e che il bimbo usava per realizzare i suoi castelli di sabbia. Camminano tenendosi per mano sul bagnasciuga; é una splendida mattina di fine giugno, sotto l’ombrellone la TV ad alta definizione trasmette in diretta satellitare da Sydney l’inaugurazione dei XXVII Giochi Olimpici.

21 giugno 1995

oggetto: partecipazione al concorso SETTE - Corriere della Sera

“Sette per Sette, 49 righe per arrivare al 2000”


sabato 12 dicembre 2009

dal taccuino del viaggio nelle Piccole Antille

Mercoledì 27 marzo 2002 (Cumberland - St. Vincent & Grenadine)

Stamattina tutti su Elendil! Siamo in undici e lo scopo della giornata è quello di fotografare il capodoglio dall’acqua; non abbiamo trascurato nulla: mezzi, uomini, donne, attori e comprimari, bel tempo; speriamo che all’ultimo non manchi proprio l’attore protagonista, il capodoglio!
Alle 9 inizia il primo turno di vedetta: Didier, Nicole, Eliane. Non passa molto che qualcuno segnala pinne nere: sono balene scortate da branchi di delfini. Si sente il soffio e subito dopo si vede spuntare il capo e il dorso del colosso marino e, se si è fortunati, anche la coda elegante.
Più sta sotto e più l’emersione è prolungata e il salto bello e ampio; l’immersione è di circa un minuto, un minuto e mezzo e spesso è difficile veder all’aria qualcosa di più della pinna dorsale. A volte emerge poi proprio dove non l’aspetti, inverte la rotta, passa sotto lo scafo, scortata fedelmente dai delfini. Col tempo iniziamo a intravederla sott'acqua, la pinna laterale bianca spicca come uno smeraldo incastonato in un vetro di acquamarina e ci prepariamo allo scatto puntando il tele nel punto giusto dove si prevede il frangersi della superficie blu come un cielo notturno. Poi ne avvistiamo altre due, le seguiamo per una mezzora, ma continuano a sfuggirci. Francoise sta appeso ad una cima sulla fiancata della barca, col la telecamera subacquea, pronto a calarsi in mare da un momento all’altro; va su e giù varie volte con manovre attente di Didier e Erik, ma è sempre troppo lontano dalla balena. Poi nulla. Allora ci prendiamo un bagno per dare sollievo alla pelle arsa dal sole; ma appena mi getto io è subito ora di ripartire, perché Marco ha sentito con l’idrofono dei suoni importanti. Ancora alla caccia per circa un’ora, infine ci stanchiamo di seguire questa megattera timida e proviamo a ritrovare le altre, ma non abbiamo fortuna e allora verso la mezza ci fermiamo per uno spuntino. All’una siamo di nuovo in cerca del capodoglio, ma avvistiamo solo un folto gruppo di delfini coi quali proviamo a fare il bagno; anche questo non riesce. Non è giornata.


Alle 16 rientriamo a Cumberland con pochi metri di pellicola che non si potranno utilizzare come materiale didattico; Ghetto-man è pronto per portarci a Barrouillie: un villaggio di pescatori, ancora non entrato nel villaggio globale. Casette dipinte in un caleidoscopio di colori, fogne a cielo aperto, bambini che giocano in strada, un campo di pallone come piazza centrale, una sonnacchiosa stazione di polizia, una bimbetta nuda che viene lavata dalla mamma alla fontana… piange e si dibatte, forse la temperatura dell’acqua è troppo fredda, ma appena ci vede, è tanto lo stupore che cessa il pianto, spalanca la bocca e resta impietrita come la statua di un ninfeo, con grande soddisfazione della madre, che però non ci consente di fotografare.
Ma il vero obiettivo della gita è visitare e parlare con chi caccia e macella i cetacei. Alla sinistra del porticciolo dove siamo sbarcati c’è, infatti, tutto un quartiere che vive dei proventi della balena: le barchette dei pescatori come Alex che la pescano, le vecchie che la macellano e gli adolescenti come Bini che sbiancano le ossa col cloro per venderle ai primi turisti che osano arrivare fin qui. Quando Marco tira fuori la telecamera e riprende i ragazzi, poi con uno schermo a cristalli liquidi fa vedere subito il filmato, tutti impazziscono ed iniziano a fare commedie e boccacce, bambini, ragazzi, adulti. Solo Carlos guarda impassibile e un po’ scocciato che basti un così piccolo aggeggio per far perdere la testa ad un intero paese.
I ragazzi hanno anche teste di globicefali e Alex ci disegna sulla sabbia con un'esile canna la parte mancante del corpo; prendiamo qualche costola/vertebra mentre Bini continua cantilenante a ripeterci che non c’è problema e se torniamo la prossima settimana ci fa trovare anche i denti a quant’altro. Infine arrivano i bambini, anche con loro foto, filmini e scenette, insomma Marco rischia davvero di essere sommerso dall’entusiasmo e Alex deve intervenire per calmare la marmaglia. Per fortuna finisce la cassetta e la telecamera diventa un oggetto inutile; torniamo alla barca, non senza prima aver salutato tutti alla maniera caraibica: pugno contro pugno e poi pugno sul petto.
Tornando gustiamo in meraviglioso tramonto sul mare; poi gli altri vanno al Beni’s bar come ieri per un rhum punch, ma io preferisco farmi un ultimo bagno anche per raffreddare i piedi che mi si stanno gonfiando. Salito in barca, finalmente da solo, mi prendo una doccia tonificante.
Questa sera dovremmo mangiare a bordo; mentre aspetto nel pozzetto il ritorno degli altri dell’equipaggio, una bella luna piena si alza dietro la sagoma nera delle palme e sotto il rumore assordante delle _____ (piccole rane che cantano come da noi le cicale). È allora che mi sento chiamare e li vado a prendere a riva col gommone.
La cena è fatta di pasta coi broccoli e formaggio di capra, il tutto annaffiato con ottimo vino rosso francese. Dopo cena ancora visita di quelli di Genesis e Roma, ma questa volta non mangiano e non bevono; vediamo invece una videocassetta di un incontro bellissimo con globicefali e megattere (datata maggio 2000 e la zona d’avvistamento era vicino a Turks & Caicos), un esempio di come poteva essere il nostro di oggi e non è stato, ma bisogna accontentarsi e poi il viaggio è ancora agli inizi.
Siamo tutti molto stanchi, soprattutto Corinne e Eliane che ridono perché le becco sempre a sbadigliare o con gli occhi chiusi; mannaggia potessi attaccare col francese!

martedì 1 dicembre 2009

Daniele (20 luglio 1997)



Un anno … e sembra niente

E altri ne verranno …


L’albicocco s’è seccato

Ma è diventato fuoco che scalda


Guardo il profilo dei monti

Che ti erano cari

E sento la continuità

Di un racconto

Che non vuole finire