martedì 28 luglio 2009

suolo lunare

Mare d'inverno



Vista zenitale ravvicinata di un suolo di sabbia, varie impronte si intrecciano a formare un disegno indecifrabile, tracce di bipedi, segni di carroarmato come la prima orma di Neil Armstrong sul suolo lunare, ma la luce è più calda. Punteggiature di vongole, anche a pezzi, al centro il resto della carcassa di un granchio mostra indifesa la pancia alla luce, le zampe aperte, alcune spezzate, il guscio pieno di sabbia fresca. Nel dettaglio c’è il demonio!

venerdì 24 luglio 2009

windsurf con ruote

Mare d'inverno

Triciclo con ruote di gomma, due a prua, una a poppa, tavola da surf gialla flessa dal peso del robusto surfista, i piedi fuori dai footstrap, le mani sul boma dirigono una vela triangolare, l’albero leggermente arcuato, le stecche gonfiate dal vento, il monofilm trasparente a righe oblique rosso, celeste, rosa, sfreccia veloce e silenzioso come un lampo di gioia lasciando profondi solchi sul bagnasciuga come unico ricordo e si perde verso sud.

martedì 21 luglio 2009

la bicicletta

Mare d'inverno

Una bicicletta amaranto mostra la pancia (ricordo come fosse ora che è caduta mentre mi preparavo allo scatto) distesa sopra il tappeto bianco/grigio di sassi e tritato di conchiglie calcaree, la sportina di rete rossa legata al manubrio, un sacchetto di carta bianca da fornaio in primo piano. La ruggine corrode il ferro del telaio, le ruote di gomma bruciata sembrano di pietra, la bici come un reperto archeologico dell’era della tecnologia meccanica ormai tramontata. La luce forte rispecchia sull’acqua tra le secche paludose, si frange su una lunga e sottile onda bianca ribollente.

sabato 18 luglio 2009

linee ed increspature

Mare d'inverno

La piatta del bagnasciuga mette in mostra chiazze di diverso colore: ocra, paglia, terra di Siena naturale, bruciata, rosa, avorio, poi nettamente si passa ai toni del blu, ma questa linea, pur fissata dal fotogramma, mantiene i contorni del mutevole, del provvisorio, del divenire... Onde basse, lente si trascinano a riva, un uomo nella bassa marea raccoglie le poveracce; lontano, all’orizzonte, verso il molo, due navi dalla sagoma indistinta, pur restando ferme, trasportano la fantasia in luoghi lontani e sconosciuti.

mercoledì 15 luglio 2009

volo di gabbiani sull’acqua

Mare d'inverno

Sull’orlo del mare, una secca d’acqua increspata come la sabbia, la sabbia di sassolini, pezzi di conchiglie, granchi, ossi di seppie, cannelli, vongole, cozze...tutto a milioni, miliardi, milioni di miliardi di esemplari. Due dozzine sono invece i gabbiani che volteggiano sull’acqua, le ali in diverse gesta evidenziano il movimento come in un cinescopio futurista.

Volano gli uccelli volano nello spazio tra le nuvole
con le regole assegnate
a questa parte di universo al nostro sistema solare
Aprono le ali
scendono in picchiata atterrano meglio di aeroplani
cambiano le prospettive al mondo
voli imprevedibili ed ascese velocissime
traiettorie impercettibili
codici di geometria esistenziale...2


2 da GLI UCCELLI di Franco Battiato

domenica 12 luglio 2009

il mare blu battiscopa del cielo azzurro

Mare d'inverno



Una lunga teoria di piastrelle di cemento bianche e rosse alternate puntano dritte e senza esitazione verso il mare tra la sabbia quasi immateriale che si fa da parte; qua e là sono sommerse dall’arena come antichi tracciati romani. Tre figure di altezze diverse sono ferme al limite estremo dove la via tocca il battiscopa del cielo, la schiuma di un onda quasi una efflorescenza di sali di zolfo. Socchiudendo gli occhi ormai stanchi si vedono solo tre campiture: una ocra, bassa e larga occupa gran parte del quadro, una centrale, blu inchiostro e sottile divide la precedente da quella alta, celeste, media proporzionale tra le due precedenti, una linea tratteggiata rossa solca la campitura ocra. La luce sembra provenire dall’infinito.

martedì 7 luglio 2009

l’ombra di FEDERICO

Mare d'inverno

Sulla sabbia ambrata, illuminata dagli ultimi raggi del sole, si proiettano le ombre lunghe di un timone a ruota, di pali, un capanno e alcune lettere: F - E - D - E - R - I - C - O. Sono sfuocate, il fuoco dell’obiettivo guarda oltre, verso il mare che si vede nel piccolo rettangolo in alto, scuro come tristi ricordi, il cielo azzurro é un filo sottile appena visibile prima del nero che avvolge tutta la stanza. Alcuni paletti bianchi, alti pochi decimetri, segnano, come pietre miliari, una ipotetica strada che porta chissà dove, forse... all’infanzia. Una maglietta rossa accovacciata guarda dei puntini bianchi volare sopra le acque inquiete. A volte la malinconia sfiora la felicità.

giovedì 2 luglio 2009

Mondrian

Mare d'inverno



Sul muro solo due colori: verde bottiglia e bianco sporco. Il dettaglio rende il reale finzione, la baracca del bagnino astrazione, la parete una tela neoplastica. Non c’è sopra e non c’è sotto, né destra né sinistra, neppure un prima e un dopo, primavera, estate, autunno, inverno; inverno nel bianco sporco, autunno nel pannello in truciolare che chiude la finestra, estate nella luce forte verticale, primavera nel verde erba. Una finestra può incantare, ...se non hai niente da fare.