lunedì 3 gennaio 2011

Dadi

Cinque cubi di dimensione crescente accostati, l'ultimo, il più grande, leggermente girato, ospita anche un secondo livello.
Quasi un gioco, la casa di un giocatore...





"Zero!" ha gridato il croupier.
"Hai visto!!!" ha gridato la nonna rivolgendosi verso di me con una frenetica espressione di trionfo sul viso.
Ero un giocatore anch'io: me ne ero accorto in quel preciso momento. Le braccia e le gambe mi tremavano e la testa mi girava. Naturalmente era un caso raro che lo zero fosse uscito tre volte in una decina di colpi, ma in fondo non c'era nulla di straordinario. Io stesso, due giorni prima, ero stato testimone del fatto che lo zero era uscito tre volte di fila, e in quell'occasione uno dei giocatori che annotava puntualmente tutti i colpi sulla carta aveva dichiarato ad alta voce che soltanto il giorno prima lo zero era uscito solo una volta in ventiquattr'ore.*





* brano tratto da "Il giocatore" di F.M. Dostoevskij

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